MACROSCOPIO
Per una cultura
della cronicità
Il progetto MaCroScopio
24 milioni di italiani soffrono di una malattia cronica.
12,5 milioni affetti da multicronicità.
La premessa del progetto MaCroScopio
La cronicità è una delle grandi questioni emergenti della medicina e della sanità pubblica. Area in costante crescita sia dal punto di vista dell’impegno in attività di ricerca, sia da quello dell’investimento in risorse economiche e umane, richiedendo continuità di assistenza per periodi di lunga durata e una forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali.
Il Piano nazionale della Cronicità (PNC) voluto dal Ministero della salute è scaturito proprio dall’esigenza di armonizzare a livello nazionale le attività in questo campo. Il documento programmatico è stato condiviso con le Regioni confidando nella capacità di disegnare un progetto strategico che promuova e sostenga interventi basati su una sostanziale omogeneità di approccio, centrati sulla persona e orientati a una migliore organizzazione dei servizi e una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell’assistenza.
Il fine è quello di contribuire al miglioramento della tutela e del supporto sociale e sanitario per le persone affette da malattie croniche, rendendo più accettabile il peso che grava sui malati e sui loro familiari, migliorando la qualità di vita, rendendo più efficaci ed efficienti i servizi sanitari in termini di prevenzione e assistenza e assicurando maggiore uniformità ed equità di accesso ai cittadini.
In questa cornice si muove il progetto MaCroScopio della Fondazione Ricerca e Salute (ReS).
Parte dalla constatazione che la risposta alla sfida della cronicità abbia nelle cure primarie il luogo di principale responsabilità. Dovrebbero costituire un sistema capace di integrare, attraverso i Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali (PDTA), gli attori dell’assistenza primaria e quelli della specialistica ambulatoriale, sia territoriale che ospedaliera e, in una prospettiva più ampia, anche le risorse della comunità (welfare di comunità). La costruzione di PDTA centrati sui pazienti è garanzia di effettiva presa in carico dei bisogni “globali” e di costruzione di una relazione empatica tra il team assistenziale e la persona con cronicità ed i suoi caregiver di riferimento. Come recita il Piano, il PDTA dovrebbe essere considerato uno strumento fondamentale di governance, perché capace di rendere evidenti e misurabili le performance dei professionisti. La premessa è che sia costruito attraverso l’individuazione e la valorizzazione di tutti i componenti del percorso assistenziale, contrastando logiche di centralità di servizi e di professionisti, esaltando la multicentricità ed il valore dei contributi di ognuno.
MACROSCOPIO
Quali sono gli obiettivi del progetto?
- Favorire maggiore conoscenza e cultura sulle questioni aperte riguardanti la cronicità.
- Armonizzare le politiche regionali sollecitando un’omogeneità di approccio e di modello organizzativo.
- Incentivare il coinvolgimento dei professionisti, dei cittadini-pazienti e dei familiari.
- Introdurre e valutare le soluzioni di digital health e digital therapeutic nell’ambito delle patologie croniche.
- Valutare e implementare metodologie innovative di studio nel contesto della cronicità.
- Offrire strumenti di analisi, indirizzo e programmazione ai decision maker istituzionali.